L’abitare contemporaneo di ieri, oggi e domani.

Un progetto curato da Daniele Lauria.

Presso il Negozio Olivetti in Piazza San Marco, capolavoro dell’architettura del Novecento nato dalla mano di Carlo Scarpa come showroom delle macchine Olivetti nel 1958, di proprietà di Assicurazioni Generali e affidato dal 2011 alla cura e alla gestione del FAI dal 15 settembre sarà possibile visitare la mostra “Together. L’abitare contemporaneo di ieri, oggi e domani” organizzata dal FAI, dall’Ordine degli Architetti di Venezia e dalla rivista IQD, e curata da Daniele Lauria.

L’esposizione vuole offrire un contributo al dibattito sorto intorno al tema centrale scelto da Hashim Sarkis per la contemporanea Biennale di Architettura (“How will we live together?”) attraverso un progetto allestitivo in tre sezioni - Ieri, Oggi, Per Venezia - che coinvolge architetti e urbanisti di tutto il mondo.

Nata dal dialogo tra il curatore e il premio Pritzker 2018 Balkrishna Vithaldas Doshi, la mostra riprende la domanda di Sarkis ponendo l’accento sulla parola “Together” come chiave di volta per formulare risposte capaci di elaborare l’ulteriore complessità data dalla pandemia in atto. Una riflessione che parte da temi fondanti come il rispetto del ‘genius loci’, l'impiego di materiali e tecniche locali, il coinvolgimento delle comunità nel progetto, la sostenibilità come gesto di rispetto per la natura e per le future generazioni. Ed è l’urgenza di trovare nuove modalità di utilizzo dello spazio urbano e nuove forme di vita collettiva l’elemento comune che caratterizza tutti i progetti esposti nelle tre diverse sezioni.

Informazioni per la visita

Dal 15 settembre al 21 novembre 2021

Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.30. Ultimo ingresso h. 18.00. Chiuso il lunedì

BIGLIETTI

Ingresso gratuito per gli iscritti al FAI e all’OAPPC di Venezia. Ingresso ridotto per i residenti del Comune di Venezia e gli iscritti OAPPC di Firenze.
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Il percorso espositivo

Ieri

Al piano terra dello spazio disegnato da Carlo Scarpa viene esposta una serie di progetti, talvolta poco conosciuti in Europa, che propongono soluzioni di edifici, quartieri e città basati su modelli di partecipazione e di socialità. Non solo la celebre Unité d’Habitation di Le Corbusier, di cui si espongono inedite foto di cantiere, o gli esempi viennesi di “social housing”, ma anche opere di Hassan Fathy, Vilanova Artigas, Lina Bo Bardi, Paulo Mendes da Rocha, Giovanni Michelucci e una sintesi del progetto sperimentale del PREVI di Lima cui presero parte i più autorevoli architetti del mondo.

Oggi

Riservata ad opere appena realizzate o in fase di progetto, la sezione fa spazio alla riflessione sul coinvolgimento delle comunità locali, sulla generosità degli spazi pubblici, sulla sostenibilità intesa come responsabilità collettiva e sulla capacità di restauro e riuso degli edifici del passato. Vi compaiono quindi anche scuole e musei, infrastrutture, luoghi di culto e spazi culturali. Tra quest’ultimi, una piccola ma interessante selezione di teatri dei quali abbiamo compreso la grande valenza sociale proprio durante la prolungata chiusura dovuta alla pandemia in corso.

Per Venezia

È dedicata a Venezia la selezione di disegni e progetti sul passato e sul futuro di questa città. A testimonianza di ieri, si distinguono, in esclusiva per l’Italia, alcuni dei disegni veneziani di German Samper, il progetto di Gino Valle per le case della Giudecca e una testimonianza di Paulo Mendes da Rocha. Guardano all’oggi e al domani invece le “visioni” di una serie di progettisti selezionati dal curatore e di tre professionisti veneziani selezionati dall’Ordine degli Architetti di Venezia attraverso una call istituita tra gli iscritti, a cui è stato chiesto di prefigurare nuovi scenari di socialità, nuove modalità di condividere lo spazio urbano, nuove forme di vita collettiva.

Il progetto di allestimento della mostra è a cura dello Studio Lauria Network, ed è stato ingegnerizzato e realizzato da De Castelli, con il supporto di Martinelli Luce per la parte illuminotecnica. La mostra è stata resa possibile anche grazie al supporto di Barausse, Franchi Umberto Marmi, Tabu.

Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
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