EX NATURA - Nuove opere dalla collezione di Giuseppe Panza di Biumo
Ascolta e scopri l’artista attraverso le parole di Giuseppe Panza di Biumo
Note sull’artista

Christiane Löhr (1965)

"Si riscopre la nostra vera natura. Siamo viventi come le erbe dei prati. Torniamo a conoscere le nostre origini lontane, ma che anche oggi ci danno nutrimento". Giuseppe Panza di Biumo

Nata a Wiesbaden nel 1965 l’artista compie studi in archeologia ed egittologia all'Università di Bonn, continua la sua formazione in germanistica all’università di Mainz e successivamente frequenta l’Accademia d’Arte a Düsseldorf come allieva di Jannis Kounellis. Oggi vive e lavora tra Colonia e Prato.

Rare specie arboree, erbe comuni dall’aspetto familiare, steli, spore, fiori e semi sono per Christiane Löhr materia da plasmare e mezzo creativo. Raccolti nel loro habitat, sono ricomposti in micro-paesaggi, non interrati, ma collocati su superfici artificiali: è l‘atto di ordinare e di congiungere elementi separati in una nuova forma unitaria.

Oggi a Villa Panza, entrando nell’ambiente dedicato all’artista, si avvertono alle pareti cinque ‘presenze’, quasi impalpabili, che incoraggiano il visitatore ad avvicinarsi, sporgersi e muoversi nello spazio per percepire le opere nella loro completezza.

Il dente di leone di Samenkissen (Cuscino di semi), in cui Löhr scompone l’infruttescenza e ricompone i singoli elementi vegetali in un ovale che appare evanescente, torna anche in Ciondolo, 2001, dove però il fiore è presentato nella sua interezza come in un fermo immagine, in cui la materia vegetale è catturata prima che il ‘soffio’ possa dissolverla. Stengelobjekt (Oggetto di gambi), 2002 e Graskissen (Cuscino di graminacee), 2003 appaiono invece come architetture su scala ridotta in cui i rami di graminacee di California e gambi di piante, si addensano nel nucleo centrale e gradualmente si diradano verso l’esterno. Inaspettatamente il vuoto concorre insieme alla densità della materia a conferire all’oggetto stabilità e senso del volume. Il movimento è un’altra componente essenziale nella poetica di Löhr: in Kugelgehänge (Ciondolo di palline), 2000, infatti i semi di albero, appesi ad aghi in doppia fila, come sfere di un pendolo, sembrano abbandonarsi al ritmo simmetrico di un moto ondulatorio.

Completano l’allestimento dell’ambiente Bogenform und kleine Erhebung, 2010 e Drei Quader, 2010 che, situate al centro della stanza in teche - piani uniformi, bianchi e nitidi – emanano una monumentale presenza.

Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
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