Il FAI presenta a Villa e Collezione Panza Un altro sguardo. Opere dalla Collezione Gemma Testa, aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025.
La mostra inaugura un ciclo espositivo dedicato al collezionismo, inteso come espressione di un pensiero, di un’identità, come strumento di indagine, chiave di lettura del presente e pratica culturale dal valore educativo. Con questo obiettivo, il FAI porterà ciclicamente negli spazi espositivi della Villa importanti raccolte d’arte privata: altre collezioni che rivelano “altri sguardi” rispetto a quello di Giuseppe Panza di Biumo, che si riflette così precisamente nella collezione permanente di Villa Panza e nell’ allestimento da lui stesso creato, da rendere questo luogo esemplare nel raccontare chi sia un collezionista e cosa significhi collezionare.
La mostra sarà l’occasione per godere di opere di grandi nomi dell’arte contemporanea, talvolta mai esposte al pubblico, anche molto distanti dallo stile che caratterizza la collezione Panza, che rimarrà comunque esposta negli spazi storici della casa-museo. L’intenzione del FAI, del resto, è proprio che da questo affiancamento nasca spontaneo un confronto, non tanto tra le due collezioni e tra le due personalità che le riflettono, ma tra due ricerche, due visioni, due modi di collezionare anche molto diversi tra loro, eppure uniti da una inesauribile passione per la conoscenza e da una costante tensione verso l’eccellenza della qualità, che muovono ogni collezionista, ma che sono atteggiamenti virtuosi in generale, d’insegnamento e ispirazione per chiunque si avvicini all’arte e alla cultura.
Nel primo appuntamento sarà dunque l’impronta esistenziale di Gemma De Angelis Testa - che in oltre trent’anni ha selezionato e raccolto opere di artisti come Mario Schifano, Pier Paolo Calzolari, Julian Schnabel, Bill Viola, Anish Kapoor, Tony Cragg, Anselm Kiefer – ad affiancarsi alla visione introspettiva e spirituale che guidò Giuseppe Panza, offrendo al pubblico di Villa Panza un altro sguardo sull’arte: da strumento di conoscenza interiore, come lo è stato per Panza, a forma di indagine sul presente, come lo è per Gemma Testa.
"L’obbiettivo della rassegna è quello di aprire gli spazi espositivi temporanei del museo ad una comparazione tra i diversi modi di concepire e creare una collezione d’arte, a confronto con la magnifica raccolta di Giuseppe Panza di Biumo, protagonista assoluta dei percorsi permanenti della Villa. Il progetto, che promette interessanti riflessioni critiche, mostrerà, qui, in questo indiscusso tempio dell’arte contemporanea, l’apertura ad altri e nuovi sguardi, ovvero ad altri modi di collezionare e, in un certo senso, oserà per la prima volta proporre una inedita conversazione con la dimensione fortemente spirituale della visIone collezionistica di Giuseppe Panza, al cui cospetto esperienze diverse, ma parimenti mosse da una ricerca valoriale altrettanto coerente e autenticamente sincera, dovrebbero sostenerne proficuamente e senza timidezza il confronto" afferma Gabriella Belli, curatrice della mostra e del progetto scientifico di Villa e Collezione Panza.
A restituire questa visione e a darne forma concreta nel percorso espositivo, saranno trentanove opere provenienti dalla raccolta privata della collezionista, alcuni dei quali esposti per la prima volta, tra cui opere di grandi artisti come: Cy Twombly, Robert Rauschenberg, Francesco Vezzoli, Shirin Neshat, Marina Abramović, William Kentridge, Andres Serrano, Cecily Brown, Ai Weiwei.
Protagonista è la raccolta di Gemma de Angelis Testa, fondatrice di ACACIA (Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana) che ha cercato nell’arte uno strumento per indagare l’uomo e la realtà che abita. Raccogliendo e selezionando voci e storie dal mondo, la collezionista ha dato forma a un’importante raccolta di opere che raccontano il presente e le sue trasformazioni.
L’esposizione, a cura di Gabriella Belli, Gemma De Angelis Testa e Marta Spanevello, riunisce oltre trentanove lavori provenienti dalla raccolta della collezionista milanese. Al nucleo principale, costituito dalle opere della collezione privata, si affiancano prestiti significativi dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, che nel 2022 ha ricevuto in donazione dalla collezionista un importante corpus di 107 lavori, e dal Museo del Novecento di Milano, la cui collezione si arricchisce anno dopo anno grazie al contributo dell’Associazione ACACIA, che, attraverso il Premio per giovani artisti italiani, ha già donato 39 opere di 27 artisti diversi.
Il percorso di mostra, articolato in undici sezioni, intreccia il vissuto personale di Gemma Testa con le sue scelte collezionistiche. Ogni ambiente interpreta le linee di ricerca e gli interessi della collezionista: dall’espressione gestuale e libera della pura pittura, all’elaborazione analitica e concettuale del pensiero, dalla condizione della donna alle tematiche identitarie, fino alla memoria, alla censura e alla politica.
Tra i lavori selezionati, all’ingresso del primo piano della villa, si incontrano opere di Cy Twombly, Robert Rauschenberg e Mario Merz, che segnano l’inizio dell’attività di ricerca di Gemma Testa. Il percorso prosegue con lavori di Francesco Lo Savio, Gianni Piacentino e Joseph Kosuth, artisti tra minimal e concettuale, la cui presenza in collezione riflette la sintonia della collezionista con le tendenze artistiche del tempo. Un cambio significativo emerge nella sezione dove è documentato un momento di svolta nel percorso collezionistico di Gemma Testa che, affrancandosi dalle correnti consolidate, sceglie di seguire una sua personale visione. Qui trovano spazio i lavori di Elizabeth Neel, Andreas Breunig, Cecily Brown, Anselm Reyle, Gregor Schneider e Oscar Murillo, che esplorano la pittura per la pittura, ovvero il linguaggio pittorico nelle sue molteplici declinazioni.
La narrazione espositiva procede poi con lavori di Francesco Vezzoli, Vanessa Beecroft, che concentrano le rispettive ricerche sulla donna-icona, analizzandone corpo, espressività e costruzione simbolica dell’immagine pubblica tra codici culturali e stereotipi. Segue una selezione di artiste e artisti - Shirin Neshat, Andres Serrano, Bill Viola, Marina Abramović, Pipilotti Rist e Monica Bonvicini -, che affrontano invece il concetto di identità di genere con una particolare riflessione sul mondo femminile, evidenziandone i meccanismi di subordinazione radicati nella storia, nelle tradizioni e nelle religioni. A queste tensioni fa eco il lavoro di Pascale Marthine Tayou, che attraverso i suoi lavori affronta le sue origini africane e le aspettative a esse legate. A completare le riflessioni proposte in questi ambienti, una scultura di Armando Testa Senza titolo (Segno) del 1990, in cui il corpo di Cristo si fa struttura e la struttura si fa corpo, in una simbiosi tra significato e significante. Sono anche esposti due suoi iconici manifesti, sintesi di un’estetica del messaggio pubblicitario, ma al tempo stesso emblema della storia personale della collezionista. Scendendo a piano terra, nell’Ala dei Rustici, si incontra una selezione di video installazioni con due lavori di Sabrina Mezzaqui, omaggi alla bellezza di una natura materna, e tre opere che affrontano il tema della patria di Adrian Paci la cui vicenda artistica si intreccia indissolubilmente con la storia e gli eventi politici della sua Nazione d’origine. Nella Scuderia Grande viene invece indagato il tema delle persecuzioni politiche, culturali o religiose e le conseguenti diaspore attraverso i lavori di Yan Pei-Ming, Ai Weiwei e William Kentridge, in cui le opere diventano veicoli di riflessione sui meccanismi di potere che condizionano identità e libertà di espressione. Il percorso si conclude con i lavori di Grazia Toderi e Thomas Ruff, che si confrontano con l’infinito e il sublime, e con un’opera di Peter Fischli & David Weiss installata nel parco della villa.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue con saggi di Gabriella Belli - responsabile del progetto scientifico di Villa e Collezione Panza, Marta Spanevello - curatrice di Villa e Collezione Panza, Gemma De Angelis Testa, collezionista e fondatrice di ACACIA (Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana) e Elisabetta Barisoni - responsabile della Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro.
L’evento si svolge con il patrocinio di Regione Lombardia, in collaborazione con il Comune di Varese.
Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2025” è reso possibile grazie al fondamentale sostegno di Ferrarelle, Partner degli eventi istituzionali e Acqua Ufficiale della Fondazione, e al prezioso contributo di Pirelli, accanto al FAI dal 2005, che rinnova per il tredicesimo anno consecutivo la sua storica vicinanza all’iniziativa; due sinergie pluriennali strategiche e virtuose, da sempre fondate su medesimi obiettivi e valori, che si sono consolidate negli anni con la realizzazione di numerosi progetti. Grazie anche a BRT per il primo anno vicina alla Fondazione in qualità di sponsor del calendario eventi nei Beni. Una nuova collaborazione nata con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare le persone e le comunità alle bellezze del nostro Paese.
Villa e Collezione Panza è Museo riconosciuto da Regione Lombardia.
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