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I Volontari e le Volontarie del FAI racconteranno nella giornata di Sabato 24 settembre 2022 la singolare e drammatica vicenda di Zambana Vecchia e faranno conoscere il patrimonio storico, artistico e culturale che la chiesa parrocchiale custodisce.
Zambana Vecchia è oggi una frazione del Comune di Terre d'Adige, in provincia di Trento, nato nel 2019. Il borgo, posto su un conoide ai piedi della Paganella, ha origini molto antiche (lo testimoniano i ritrovamenti archeologici di epoca mesolitica) essendosi sviluppato lungo la via di comunicazione che, attraverso la Val Manara, collegava la Valle di Non con la Valle dell’Adige. La costruzione della funivia Zambana - Fai della Paganella, inaugurata nell'ottobre 1925, prospettò una crescita anche turistica per un paese fino ad allora vocato all’agricoltura. Famosa è la produzione locale degli asparagi, completamente bianchi, che traggono le loro caratteristiche uniche di delicatezza, tenerezza e assenza di fibra, dalle condizioni del terreno e del clima nonché dalle sapienti tecniche di coltivazione.
Dal fianco della Paganella, montagna da sempre riparo ma anche minaccia di Zambana, nel settembre 1955 franò una massa di sassi e detriti, seguita il 25 novembre dello stesso anno da un diedro pericolante che si mosse fino a raggiungere le vallette dei torrenti Maor e Secco a monte dell’abitato. Un secondo diedro rimase in bilico. A causa dello stato di pericolo, l’allora presidente della Provincia di Trento ordinò lo sgombero del paese. Successive frane nel marzo e nell’aprile del 1956 raggiunsero il centro abitato, distruggendo e sommergendo le ultime abitazioni ancora non travolte dai precedenti smottamenti, ad eccezione dell’antica chiesa parrocchiale che rimase praticamente intatta. Non vi furono vittime solo perché la frana si verificò di primo mattino quando la popolazione era desta e per lo più fuori casa. Il paese di Zambana venne dichiarato inabitabile e con il decreto del 10 luglio 1957, il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi avviò la ricostruzione di Zambana nella piana degli Àicheri di Lavis sulla sponda sinistra dell’Adige, creando il paese di Zambana Nuova. Zambana Vecchia rimase per decenni un “paese fantasma”. A seguito di imponenti lavori di consolidamento delle pareti rocciose, dal 1993 Zambana Vecchia fu dichiarata nuovamente abitabile e lentamente riprese a vivere. La chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo rimane tra le poche testimonianze dell'antico centro abitato: avvolta dalla colata di fango e materiale del 1955-56, non fu tuttavia distrutta, pur rimanendo inagibile e chiusa per decenni. Costruita nelle forme attuali nella prima metà del Cinquecento su sedime di una precedente chiesa di dimensioni più contenute, fu fortemente voluta e sovvenzionata dalla famiglia Spaur, della cui giurisdizione Zambana faceva parte. Presenta forme gotiche, facciata barocca e custodisce al suo interno pregevoli opere d’arte. Maestosa testimone della storia del luogo e delle frane degli anni Cinquanta, cui da sola resistette, l’antica chiesa, ora avvolta dalla campagna e dal silenzio, resta il luogo identitario per tutti gli abitanti di Zambana che ancora vi si recano per celebrarvi i momenti più significativi della vita.
Appuntamento Sabato 24 settembre nel parco antistante la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo a Zambana Vecchia:
Visite alle ore 9.45, 11.15, 13.45, 15.15.
Per poter partecipare alla visita è richiesto un contributo a partire da 5,00€.
Prenotazione obbligatoria su faiprenotazioni.fondoambiente.it
Per informazioni trento@delegazionefai.fondoambiente.it
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