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Ti racconto l'abbazia
CAMOGLI, GENOVA

Nei tre secoli che intercorrono tra il 1348 e il 1657, un individuo che in Europa avesse superato il venticinquesimo anno di età, aveva attraversato almeno una volta nella vita l’esperienza della peste. Dopo un primo drammatico impatto con il morbo, sotto l’incalzare delle epidemie ricorrenti, in alcune città di Italia, come Venezia, Firenze e Milano, cominciarono a prendere corpo istituti e pratiche eccezionalmente avanzati di organizzazione sanitaria, che nel giro di un secolo e mezzo furono adottati anche nel resto della Penisola e del continente europeo.
In un’epoca priva di presidi farmaceutici efficaci, il solo strumento per arginare la diffusione di una malattia a così alta morbilità e mortalità era di immaginare ex novo un sistema sanitario in grado di opporsi capillarmente, rapidamente ed efficacemente alla diffusione incontrollata della peste. Milano vi giunse per prima, con l’istituzione, già a metà Quattrocento, di un Ufficio di Sanità che seppe svolgere un ruolo fondamentale non solo a livello di provvedimenti temporanei e d’urgenza, ma di una riforma durevole nel controllo, profilassi e cura della salute della popolazione, come testimoniano i documenti, i monumenti e le fonti letterarie dell’epoca.
Appuntamento alle ore 21.00.
Evento in modalità webinar. Prenotazione obbligatoria a questo link.
Per informazioni: monza@delegazionefai.fondoambiente.it
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