Tre incontri a Villa e Collezione Panza invitano a esplorare la poetica di tre artisti presentati nella mostra Un altro sguardo. Opere dalla collezione Gemma De Angelis Testa, occasione per aprire uno spazio di riflessione sulle tensioni del presente e le contraddizioni della condizione umana.
Nel solco della poetica di Giuseppe Panza di Biumo e della tradizione di Villa e Collezione Panza, che da sempre affronta, attraverso le arti visive, temi capaci di interrogare il nostro presente, il FAI-Fondo Ambiente Italiano presenta Dialoghi intorno all’arte: Grazia Toderi, Adrian Paci e Sabrina Mezzaqui. Un ciclo di tre incontri che prende forma in occasione del progetto espositivo Un altro sguardo. Opere dalla collezione Gemma De Angelis Testa.
Tra le molte voci presenti in mostra, l’attenzione si concentra su tre interpreti dello scenario artistico contemporaneo, che, pur con sguardi e linguaggi differenti, assumono il video come dispositivo privilegiato di espressione: non mezzo di sperimentazione tecnologica, ma dispositivo capace di amplificare lo sguardo sensibile. Dalle visioni oniriche e cosmiche di Grazia Toderi, che dilatano l’orizzonte in un infinito ipnotico, al tempo della memoria di Adrian Paci, in cui l’esperienza migratoria si fa meditazione sulla perdita, sul senso di appartenenza negato e sulla fragilità dell’identità, fino al gesto minuto e lento, alla pratica paziente di Sabrina Mezzaqui, che trasforma la ripetitività di una vita quotidiana in esperienza di ascolto e contemplazione restituendole densità, tempo e significato. A dialogare con gli artisti: Gabriella Belli, Angela Vettese e Marta Spanevello.
Dagli anni Novanta a oggi, Gemma De Angelis Testa ha tradotto la sua passione per l’arte in una collezione costruita con rigore e sensibilità, che ha privilegiato talenti emergenti, creatività femminile e pluralità di voci provenienti da orizzonti remoti. Una raccolta che sa cogliere la forza di una produzione che, pur non sempre sotto i riflettori, merita di essere riconosciuta e valorizzata.
Con Un altro sguardo. Opere dalla collezione Gemma De Angelis Testa, Villa Panza inaugura un ciclo di esposizioni dedicate al collezionismo italiano e internazionale. La mostra mette infatti in dialogo l’approccio esistenziale di Gemma Testa con la visione introspettiva e spirituale di Giuseppe Panza, creando un ponte tra due modi di collezionare: da strumento di consapevolezza interiore, come lo fu per Panza, a forma di indagine sul presente, come lo è per Gemma Testa. Un confronto non solo tra due raccolte, ma tra due ricerche e due visioni, accomunate dalla stessa passione per la conoscenza e dalla tensione verso la qualità: un esempio e un’ispirazione per chiunque si avvicini all’arte e alla cultura.
Biografie degli artisti:
Grazia Toderi. Nata a Padova, vive e lavora a Milano e Torino. Riflettendo sull'utilizzo di immagini provenienti dalle dinamiche dello spettacolo ha lavorato su eventi televisivi, stadi, arene e teatri storici, dove l'audience diventa occasione per una riflessione sul rapporto tra fruizione e fruitore. Nelle sue proiezioni e videoinstallazioni, dilatando lo sguardo oltre il visibile, trasfigura vedute urbane, aeree e spesso notturne, architetture e ambienti interni in universi ipnotici e celestiali, esplorando la vertigine dello spazio e del tempo, il concetto di infinito, la memoria e la relazione tra uomo e cosmo. Dal 1991 è regolarmente presente a livello internazionale in rassegne ed esposizioni museali personali e collettive. Nel 1999 ha ricevuto il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia per la migliore partecipazione nazionale (Padiglione Italia).
Adrian Paci. Nato a Shkodër, in Albania, vive e lavora a Milano. Attraverso video, fotografia, scultura e installazioni, esplora i temi della migrazione e dell’esilio, componendo immagini sospese che restituiscono la fragilità di identità spezzate dalla perdita di radici. Il suo linguaggio, poetico e insieme politico, riflettendo sull’identità in transito, tra memoria personale e storia collettiva, mette in scena l’esperienza dello sradicamento come condizione condivisa dell’esistenza contemporanea. Le sue opere sono state esposte in importanti istituzioni internazionali, tra cui la Biennale di Venezia e il MoMA PS1 a New York.
Sabrina Mezzaqui. Nata a Bologna, vive e lavora a Marzabotto (BO). Nella sua pratica, attraverso un processo lento e riflessivo di autoimposta disciplina, coltivato negli spazi intimi della propria quotidianità e in lunghi periodi di isolamento, emerge la forza concreta del fare, di una manualità intensa e ripetitiva, seducente. La sua pratica, segnata da gesti minuziosi, alterna costruzione e decostruzione, trasformando segni e materiali semplici in rituali sospesi che esorcizzano l’inevitabilità imposta dai ritmi esterni, restituendo al contempo un richiamo al potere della memoria. Ha esposto in musei e istituzioni italiane e internazionali, tra cui la GAM di Torino, il MAXXI di Roma, Mosaic Museum di Beirut, e affianca a questi progetti allestitivi con camminate silenziose, che trasformano lo spazio espositivo in luogo di ascolto e comunione.
Gli appuntamenti:
8 ottobre 2025, ore 18.00 | Grazia Toderi in dialogo con Gabriella Belli
14 ottobre 2025, ore 18.00 | Adrian Paci in dialogo con Angela Vettese
29 ottobre 2025, ore 18.00 | Sabrina Mezzaqui in dialogo con Marta Spanevello
L'evento è gratuito.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria
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Per informazioni:
Tel.0332283960
Mail faibiumo@fondoambiente.it
In auto
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In treno
Prendere un treno della linea suburbana S5 (Varese-Milano Passante-Treviglio) o delle linee regionali Varese-Saronno-Milano, Laveno-Varese-Saronno-Milano, Porto Ceresio-Varese-Gallarate-Milano di Trenord, o delle linee transfrontaliere S40 (Como-Mendrisio-Varese) o S50 (Biasca-Bellinzona-Lugano-Varese-Malpensa) di TILO, con destinazione Varese.
Dalla stazione, la Villa è raggiungibile a piedi in circa 20 minuti, oppure in bici in circa 10 minuti, noleggiando una e-bike o utilizzando il servizio di bike sharing nei pressi della stazione stessa.
In alternativa è possibile utilizzare l’autobus CTPI/Linea A, salendo alla fermata Maspero/Kennedy/Stazione FS FN, nei pressi della stazione ferroviaria, e scendendo a fine corsa, in piazza Litta, dove si trova il Bene.
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Per gli orari degli autobus consultare il sito internet CTPI
Si segnala il nuovo collegamento ferroviario Como - Varese - Malpensa: maggiori informazioni qui
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