Accogliendo l’invito ad aderire al programma “Corporate Golden Donor” del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, l’Azienda dichiara e garantisce per sé e, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1381 c.c., per tutti i consulenti, collaboratori e, in generale, soggetti del cui operato si avvalga (ivi inclusi, ove presenti, dipendenti, procuratori, amministratori, sindaci):
-di conoscere il contenuto del Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 (di seguito “Decreto”), di essere edotta dei reati dallo stesso contemplati e di aver adottato e implementato, ove applicabile, un proprio Modello organizzativo ai sensi del Decreto ovvero analogo sistema di controllo e gestione dei rischi o compliance program nel rispetto della normativa di settore applicabile;
-di essere stata informata in merito all’adozione da parte del FAI del Codice Etico e del Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D. Lgs. n. 231/200l (di seguito “Modello”), pubblicati al seguente link: https://fondoambiente.it/il-fai/codice-etico/ e di averne preso visione, di conoscerne i contenuti, le finalità e le prescrizioni e di impegnarsi al rispetto di quanto in essi contenuto;
-di astenersi dal porre in essere comportamenti tali da integrare, anche solo potenzialmente, fattispecie di reato rilevanti ai sensi del Decreto;
-l’assenza di condanne o procedimenti giudiziari in corso per reati rilevanti ai sensi del Decreto nonché il mancato coinvolgimento in vicende o attività criminose;
-di astenersi dal porre in essere qualsiasi attività in conflitto di interessi con la Fondazione;
-così come disposto dalla Direttiva UE 2018/843 (V Direttiva europea antiriciclaggio e contro il finanziamento al terrorismo), che nessuno dei soggetti apicali: i) ricopre incarichi legislativi, amministrativi, o giurisdizionali, ovvero esercita pubbliche funzioni (sia in carica che cessati); ii) è o è stato membro di un partito politico, o è stato candidato per un partito politico nel paese di appartenenza; iii) ha relazioni familiari, personali o professionali (che potrebbero ricondurre a un conflitto di interessi), con gli attuali membri del Governo, enti o agenzie pubbliche, ovvero della Pubblica Amministrazione;
-di operare nel rispetto dei principi etici, ambientali e di responsabilità sociale in merito alle pari opportunità, alla promozione della prima occupazione, all’ostacolo del lavoro minorile, del lavoro nero e dell’impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, la fattispecie di cui all’art. 2 del D. Lgs. 16 Luglio 2012, n. 109);
-di non aver commesso, negli ultimi 3 anni, gravi infrazioni alle norme previste nel D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i. in materia di tutela della salute e della sicurezza o a ogni altro obbligo derivante da rapporti di lavoro;
-ai sensi di quanto disposto dall'art. 37, comma 1, del D.L. 78/2010 e ss.mm.ii., convertito in L. n. 122/2010, di non aver trasferito sede, residenza o domicilio in Paesi così detti “black list”, elencati nel decreto del Ministero delle Finanze del 4 maggio 1999 e nel decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 21 novembre 2001 e di non avere rapporti commerciali e/o professionali con Società o Professionisti aventi sede, residenza o domicilio in Paesi così detti “black list”, elencati nel decreto del Ministero delle Finanze del 4 Maggio 1999 e nel decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 21 Novembre 2001;
-di non essere iscritto nel casellario informatico tenuto dall’Osservatorio dell’ANAC;
-di essere in regola con gli obblighi relativi al pagamento di imposte e tasse, secondo la legislazione italiana e/o quella dello Stato in cui è stabilita e/o da cui è regolata;
-di essere in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali secondo la legislazione italiana e/o quella dello Stato in cui è stabilita e/o da cui è regolata;
-di essere in regola con le norme che disciplinano il lavoro dei disabili, e che è in possesso della certificazione di cui all’art. 17 della Legge n. 68 del 1999 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili – Obbligo di certificazione) o, ove prevista, di analoga certificazione dello Stato in cui l’Impresa è stabilita e/o è regolata.
L’Azienda si impegna inoltre a:
-informare tempestivamente l’Organismo di Vigilanza del FAI qualora venisse a conoscenza di violazioni del Codice Etico e del Modello di Organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D. Lgs. 231/2001, attraverso i canali a tal fine predisposti;
-informare tempestivamente e puntualmente il FAI circa qualsiasi situazione rilevante o di qualsiasi cambiamento relativamente a quanto fin qui dichiarato.
La violazione delle disposizioni contenute nel Modello e nel Codice Etico potrà comportare, a seconda della gravità dell’infrazione, la revoca, con effetto immediato, della qualifica di “Corporate Golden Donor” e dei relativi benefici, fermo restando il risarcimento dei danni, anche reputazionali, eventualmente causati al FAI. A tale proposito, riconosce al FAI il diritto di richiedere la produzione di ogni opportuna certificazione in ordine al possesso dei requisiti richiesti e comunque di accertare, anche autonomamente a propria discrezione e in qualsiasi momento, la veridicità della presente dichiarazione.