L’edificio storico della Chiesa di S.Agostino si affaccia sull’omonima piazza e insieme al convento è il complesso monumentale più rappresentativo della Città, fulcro della vita sociale della comunità sotto ogni aspetto, religioso, artistico e storico, luogo in cui vennero emessi i voti alla Vergine dell'Immacolata Concezione in seguito alle epidemie di peste del 1522 e del 1630.
La sua fondazione ci viene descritta dal frate agostiniano G. Bucci, nato a Carmagnola verso il 1430. Nel suo Memoriale Quadriparlitum narra che nel 1397 Papa Benedetto X diede incarico all'abate cistercense Giacomo di Casanova di introdurre gli Agostiniani a Carmagnola, ma, causa una pestilenza, l’inizio della costruzione della Chiesa avvenne solo nel 1406; i lavori terminarono con l’apertura al culto nel 1437. Fu l’ artista fiorentino, Mastro Amedeo da Settignano (Meo del Caprino) che nel 1496 realizzò il nuovo portale in marmo, in stile rinascimentale, che ancor oggi è il più bel ornamento della facciata. Formato da due stipiti e da un architrave con trabeazione baccellata, sormontati da un aree con epigrafe, nella lunetta esso lasciava intravedere un affresco con l’Apostolo Tommaso che tocca la piaga del costato di Gesù Cristo.
In armonia col portale, nel XVI secolo, una finestra trifora sostituì la rosa lucifera della semplice facciata, che si arricchì di una immagine dipinta di S. Agostino con lo stemma della Città. Avendo bisogno di restauri, nel 1835 gli Agostiniani ricorsero all’opera dell’Avv. P.L. Menocchio, che ridusse la facciata, originariamente in mattoni a vista, a stile composito, trasformando i quattro contrafforti esistenti in lesene con alette che individuano tre campiture sotto tre arcate a tutto sesto".
La struttura che attualmente vediamo e quella ridisegnata nel l835.
S. Agostino restò sempre la più potente istituzione religiosa cittadina. Già nel 1438 vennero collocati sul campanile l’orologio regolatore della Città che batteva le 24 ore e la grande campana del Comune che segnalava il coprifuoco e le convocazioni consiliari, in quanto nei secoli XV e XVl il Comune teneva le sue congreghe generali nell’adiacente Convento. Anche numerose Corporazioni religiose trovavano ospitalità nella Chiesa, con la maggior parte delle Università dei Mestieri.
S. Agostino costituiva il fulcro della Città: vi si celebravano messe votive e, in caso di calamità, solenni funzioni nell"antistante spazio.
Qui, durante le terribili pestilenze del 1522 e 1630, i capifamiglia carmagnolesi pronunciarono il loro voto all’lmmacolata, tuttora onorato l'8 Dicembre.
Nei secoli il vasto Convento dovette subire molteplici ristrutturazioni, le più rilevanti delle quali furono l’aggiunta, alla Chiesa, di una quarta navata ed i rifacimenti barocchi, sul lato sud, negli anni 1767-80. Scacciati nel l802 dall’editto napoleonico, gli Agostiniani tornarono nel loro Convento nel l820, per abbandonarlo definitivamente nel l856, quando si secolarizzarono in seguito alla soppressione degli ordini religiosi. il Municipio, proprietario del complesso dal l858, nel l869 demolendo una parte di esso, realizzò l’attuale piazza D. Berti.
La Chiesa, nella parte esterna si caratterizza per una connotazione gotica, all’interno, invece, è più che evidente l’influenza barocca. La chiesa, a pianta longitudinale, a quattro navate senza transetto, misura 45 m di lunghezza, 22 di larghezza e 16 di altezza.
La navata centrale, le due laterali e il presbiterio sono coperti da volte a crociera con costoloni decorati a foglie e rami. La quarta navata, con archi a sesto acuto, capitelli cubici su colonne semicircolari, coperta da volte a crociera e da una volta ellittica con cupolino a decorazione neoclassica, termina nella sacrestia.
Di grande pregio l’armonico altare maggiore opera del 1612 che si distingue per la ricchezza di marmi policromi. Alle sue spalle è visibile il monumentale coro ligneo, splendida opera quattrocentesca, restaurato nel 1999.
L’organo risale al 1955.