Sede dei monaci benedettini già dal XII-XIV secolo, la chiesa attuale è formata da due corpi di epoca differente: un corpo a pianta quadrata, barocco (1645) nato quale corpo indipendente e attualmente zona absidale; un corpo longitudinale di datazione incerta con campanile incorporato.
Nel 1884 fu rifatto il porticato con tetto a vista dell' attuale facciata. Nella chiesa sono ancora visibili i quadretti votivi.
San Colombano è una delle testimonianze di un' opera di civilizzazione antichissima, su scala internazionale, da parte dei monaci benedettini: "Monasteri, germogli d' Europa".
Nella Provincia Granda le invasioni barbariche dopo la caduta dell' impero romano, durarono fino all' anno mille, lasciando deserto dietro di se. Da questo nulla nacque una fitta rete di Santuari e Abbazie favorita dai re longobardi cui servivano quali strutture d' appoggio nell' opera di pacificazione, elevazione morale, civile ed economica, nel risanamento di zone paludose ecc. Per questa ragione venivano scelte posizioni strategiche all' inizio di valli o sui colli della pianura.
Il monastero (oggi Santuario) di San Colombano conserva nei pressi l'antica "conca" o "arbi", una pietra scavata ad incavo dove si raccoglieva un liquido oleoso che pare avesse proprietà miracolose: guariva malattie infantili quali la "rufa" (o crosta lattea). Lo stesso olio era prodotto in altri monasteri dedicati a San Colombano (Bobbio, Centallo, Villanova Mondovì ecc.)
Nelle valli monregalesi San Colombano era raffigurato come un soldato romano, segno forse del forte legame tra azione religiosa e politica di tali monasteri.