La chiesa fu eretta nel 1663 dall'architetto cesenate Pier Mattia Angeloni, allievo di Borromini, per volere della nobildonna Giacoma Sassi Fabbri, la quale offrì al culto dei genitori della Vergine la propria abitazione affacciata sulla piazza principale della città. Sorta su una preesistenza la chiesa conservò una conformazione planimetrica trapezoidale. Al suo interno capeggiava, quale fulcro visivo della piccola aula, un grande altare barocco al cui posto troviamo ora un cristo in stucco nero detto "Cristo Moro" la cui storia si perde nella leggenda. Ad un interno decorato con stucchi barocchi e da nove tele del pittore cesenate Cristoforo Serra (anni 60 del XVII sec.), l'architetto contrappose una facciata tardo manierista, ma col passare dei secoli la chiesa fu sottoposta a successive spoliazioni che le hanno conferito il rigoroso aspetto attuale. Il piano interrato ospita oggi una parte dell'atelier dello scultore Leonardo Lucchi, maestro cesenate contemporaneo.